Archivi fotografici

Oltre alle immagini provenienti dai fondi dell’Archivio fotografico della Cineteca di Bologna,
sono disponibili sul nostro portale anche numerose fotografie conservate in archivi cittadini che hanno sposato il progetto e deciso di condividere la loro preziosa memoria storica.

Fondo Collezione Comune di Bologna

Il Fondo Collezione Comune di Bologna è caratterizzato da 615 fotografie storiche, per lo più stampe all’albumina, originariamente conservate in un mobiletto in legno, recante la scritta “Fotografie”, un tempo conservato alla Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna.
Le 615 immagini furono eseguite fra il 1867 e il 1910, molto probabilmente per volontà di autorevoli funzionari con la volontà di documentare i beni storico-artistici e i servizi municipali che Bologna offriva nei primi decenni post-unitari.

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Fondo Giuseppe Cavazza

Raccolta di fotografie scattate da Giuseppe Cavazza prima e durante i lavori di abbattimento delle mura cittadine.

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Fondo Miscellanea Bologna 800

Il Fondo raccoglie fotografie storiche databili da metà ‘800 al 1899 confluite nelle collezioni della Cineteca tra le prime della raccolta storica. Per lo più stampe all’albumina, si tratta di immagini della città di Bologna e provincia, prevalentemente vedute, architettura, edifici in interni ed esterni e servizi pubblici. Tra gli autori compaiono i principali fotografi e studi fotografici dell’epoca, come Fotografia dell’Emilia, Pietro Poppi, Alessandro Cassarini, Bolognesi e Orsini.

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Fondo Miscellanea Bologna 900

Appartengono a questa collezione stampe positive databili dai primi anni del 1900 su Bologna e Provincia. Il nucleo originale deriva da un’attività di raccolta e acquisizione di immagini destinati alla creazione di una fototeca che documentasse le vicende storico-artistiche della città e del territorio circostante, poi confluito in Cineteca. La miscellanea, come dice il nome stesso, è composta da vari nuclei tematici (tra cui Architettura, Fascismo, Guerra e Liberazione, Unità Difesa e Ambiente) o opera di differenti fotografi e studi fotografici, tra cui i principali sono: Foto Camera, Mengoli, Fotofast, GFoto Gnani, Enrico Pasquali.

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Fondo Studio Camera

Attivo dal 1874 per iniziativa di Giovanni Battista Camera e del figlio Giuseppe, lo studio fotografico ha la sua sede nella centrale via Indipendenza, al numero 33. Diventa famoso nei primi anni del Novecento per i suoi ritratti a luce artificiale, grazie anche all’abilità nel ritocco della moglie di Giuseppe, Clelia Ferri. Dagli anni Venti Giuseppe Camera e i figli Aldo (1901) e Pietro (1904) sono gli attenti cronisti della vita sociale cittadina e provinciale. Dal 1948 Decio si unirà ai fratelli nella conduzione dell’attività, che nel 1979 rimarrà nelle mani di Aldo e del figlio Roberto. Nel 1997 lo studio cessa la sua attività.

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Fondo Nino Comaschi

Archivio professionale del cronista sportivo e giornalista Nino Comaschi.
Dopo aver fatto pratica in uno studio fotografico, Nino Comaschi (1907-1980) alla fine del 1935 diventa collaboratore del quotidiano “Il Resto del Carlino”, pubblicando fotografie di cronaca sportiva (in prevalenza di calcio) e successivamente di avvenimenti politici e vita civile. Nel secondo dopoguerra continua a lavorare come giornalista professionista prima al Giornale dell’Emilia e poi di nuovo a Il Resto del Carlino. Il fondo è composto da negativi.

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Fondo Giuseppe Pezzini

Il fondo Pezzini è stato recentemente recuperato dalla Cineteca. Si tratta di 19 scatoloni contenenti esclusivamente negativi di vario formato databili dalla metà degli anni Trenta alla fine degli anni Settanta, realizzati da Giuseppe Pezzini che nel 1935 inizia il lavoro di fotografo ambulante. In bicicletta batte le campagne fra Altedo, Baricella e la sponda del Reno fotografando la gente di campagna nei momenti di lavoro, di festa e di riposo; anni dopo aprirà il suo negozio offrendo servizi fotografici per cerimonie, stampa e sviluppo per fotografi dilettanti, riparazione macchine fotografiche e occhiali, fino al termine della sua attività nel 1979.

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Fondo Aldo Ferrari

Archivio professionale del fotoreporter e fotografo Aldo Ferrari.
Aldo Ferrari (1924-2013) è stato fotoreporter a Bologna fra il 1949 e i primi anni Sessanta, prima di intraprendere la carriera di giornalista come capocronista del quotidiano “Il Resto del Carlino”. Con i suoi scatti ha raccontato Bologna durante il secondo conflitto mondiale e le varie personalità, sportive e artistiche, che tra gli anni Cinquanta e Sessanta hanno popolato la città. Il fondo è composto da negativi.

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Fondo Enrico Pasquali

Enrico Pasquali (1923-2004) comincia come fotografo itinerante nel 1947 a Medicina (Bo) dove scatta le prime immagini di manifestazioni di braccianti e di mondine, diventando cronista della vita quotidiana nella terra emiliana. Collabora poi con quotidiani come “L’Unità” o “L’Avanti!” e settimanali come “Vie Nuove”, ma si guadagna da vivere con committenze private. Dal 1955 si trasferisce a Bologna dove apre uno studio fotografico in via Pacinotti (poi in Via Marconi dal 1967) e stabilisce una collaborazione con l’Ufficio Stampa della Provincia, la Camera del Lavoro e con il Comune, per cui fotografa i nuovi cantieri e si occupa di cronaca nera, sportiva e di avvenimenti politici.

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